Quando cade il Carnevale? Il Carnevale è sempre un anticipo di primavera e s’insinua fra la festività dell’Epifania e il giorno precedente alle Ceneri, inizio del digiuno quaresimale. Periodo di sfrenata allegria e di scherzi, si concentra principalmente nelle date di Giovedì e di Martedì “grasso”.
Pulcinella mutevole e pauroso, Pantalone avaro e pedante, Balanzone simpatico e colto, Brighella furbo e dispettoso, Arlecchino ingenuo e credulone, Colombina intelligente e chiacchierona: sono alcune delle maschere italiane del Carnevale. Quando e come nascono? Le maschere sono quelle della “commedia dell’arte”, spettacolo teatrale che ebbe origine nell’antica Grecia e che, all’inizio, divertì particolarmente la gente dei villaggi dove esso era rappresentato all’aperto, con attori protagonisti improvvisati.
Con il passare del tempo, gli attori comici fecero a meno delle commedie scritte, preferendo improvvisare dialoghi e battute durante lo svolgimento della recitazione. Avendo come testo scritto solamente l’argomento da trattare, il canovaccio e lo scenario, stava così alla prontezza, ai motti di spirito scovare parole e frasi capaci di suscitare l’interesse e l’ilarità degli spettatori: tutto dipendeva dall’arte degli attori. Ecco come nacque la “commedia dell’arte” o “commedia a soggetto”, mentre gli attori a poco a poco diedero vita a un particolare tipo di personaggio.
Nacquero così le maschere, figure caratteristiche, che si ispirano a personaggi della tradizione locale, create e poi rappresentate sempre con lo stesso nome, uguali qualità morali, stesso dialetto e foggia d’abito.
Come sono nati i coriandoli? Quei ritagli piccolissimi di carta colorata, dalle forme più strane, che si spruzzano addosso agli altri nei momenti più impensati, in origine erano semi della pianta di coriandolo e, ricoperti di gesso, venivano lanciati come confetti da carri e balconi.
Il Carnevale potrebbe essere nato nell’antica Roma? Moltissimi studiosi ritengono che il Carnevale risalga ai Saturnali, una lunga festa in onore di Saturno che durava 7 giorni durante la quale gli schiavi vivevano in una libertà temporanea e venivano offerti al popolo dolci e frutti esotici. Nelle strade passavano carri festosamente addobbati, seguiti da musicanti, attori e lottatori che offrivano spettacolo al pubblico.
Sempre in questi giorni il popolo usava mascherarsi, dipingendo il volto con succo di more e altre sostanze, e festeggiava la felicità di un tempo antico, senza dolore, senza schiavi e senza padroni. Le persone, con il viso coperto da una maschera, apparivano appunto tutte uguali. Così oggi è lo spirito del Carnevale: tutto viene vissuto allentando al massimo buonsenso e razionalità, con la speranza di creare per breve tempo un mondo fantastico esattamente all’opposto del mondo reale.